La villa in tufo abbandonata una seconda volta


Il copione si ripete: le esplorazioni ciclistiche svelano lungo la via luoghi abbandonati in serie, al punto che la sensazione diviene quella dell’abbuffata o persino dell’indigestione. Non di rado la stanchezza sportiva vince la curiosità, e spesso scelgo di proseguire oltre e rimandare la sosta ad un passaggio successivo; poi capita che anche in quel caso il livello di stamina sia al minimo, e si posticipa di nuovo… finché il tarlo dell’opportunità mancata inizia ad insinuarsi nella testa e all’ennesima volta la sosta si fa un obbligo morale. Tanto più se capita che il cancello principale sia spalancato e l’invito a fare capolino sia, dunque, irresistibile. È esattamente il caso di questa villa in tufo a due piani, databile alla fine del XIX secolo o inizi del XX e ad oggi chiaramente abbandonata al suo destino. Non sono molte le informazioni disponibili, ma sembrerebbe che un tempo la dimora godesse di un certo prestigio all’interno della borgata.

Non solo il cancello è aperto: manca del tutto il portone. L’edificio è realizzato in tufo a vista con un porticato d’ingresso in facciata. L’architettura si presenta di gusto eclettico con alcuni richiami neogotici, ma nel complesso abbastanza sobria. Nel giardino, nonostante l’incuria, resistono in piedi splendide palme monumentali, alcune avvolte totalmente dall’edera, che ha rivestito anche gran parte della villa e una colonna del portico di ingresso.

 

L’interno, tranne qualche relitto di arredo e alcuni pezzi igienici, è pressoché spoglio. Vecchi parati scrostati resistono sulle murature del piano terra, dove si nota anche una bella cucina economica in muratura. Di quella che era la stanza da bagno resta solo la vasca e uno specchio attaccato al muro. Il wc è stato rimosso ed è stato depositato davanti al caminetto del salone.

Dall’ampio vano scala c’è l’accesso al piano interrato e ovviamente al piano superiore, totalmente spoglio e privo finanche degli intonaci. Oltre al vano del camino non si vede nulla di riconoscibile. Il balcone corrispondente al pronao è totalmente invaso da muschio, edera e blocchi di tufo, accatastati alla rinfusa, si direbbe durante lavori di restauro mai completati. Tale ipotesi implica di fatto che la villa sia stata abbandonata una seconda volta.

di Luigi Scarpato
qui l’album completo


Categoria: edifici civili
Tipologia: villa del primo Novecento
Stato: abbandonata
Accessibilità: libera, semplice
Dintorni: abitati
Aggiornamento: febbraio 2022

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