Questa storica torre già pericolante e deforme per le ingiurie del tempo – così recita l’iscrizione affissa su un lato del campanile che svetta fiancheggiando una chiesa di paese, relitto la cui facciata è di un giallino scolorito e scorticato in più punti. Se già al momento dell’apposizione della targa, essa stessa ormai sbiadita dagli anni, la torre con l’orologio fu dichiarata instabile per l’esposizione agli effetti del tempo, vorrà dire che il decadimento è parte costitutiva della cronistoria di questa chiesa abbandonata, al punto da recarne notizia incisa sulle proprie mura.
In effetti quasi tre secoli di vita si fanno sentire e con questi numeri la vecchiaia pesa: andando a ritroso, l’odierna facciata risale al 1857 e il campanile munito d’orologio fu innestato nel 1725; ma la chiesa, a sua volta, è il frutto di una modifica iniziata fin dai primi anni del Settecento, giacché in origine essa era annessa ad un convento che risale a sua volta quantomeno agli inizi del XVII secolo (e così fanno quattro secoli!).
DERIVA – Come spesso capita, mentre eravamo diretti altrove abbiamo avvistato la sagoma di questo corpo agonizzante su un lato della ripida stradina che si arrampica verso la cima (e il centro) del paese. Il portone spalancato ci ha obbligati alla sosta immediata e ad una visita carica di curiosità. L’edificio, secondo le scarse notizie in rete, risulterebbe in ristrutturazione e inaccessibile. In effetti, facendo capolino al suo interno, si nota una fitta selva di impalcature, ma è altrettanto chiaro che i lavori di recupero siano stati interrotti ancor prima di cominciare e si sono limitati alla messa in sicurezza della struttura portante di questa chiesa abbandonata. Come mai, poi, il portone sia aperto, non ci è dato saperlo, ma l’esperienza ci suggerisce più di una ipotesi su intrusioni a scopo criminoso.
Il risultato dei lavori sospesi è la totale occlusione di uno sguardo panoramico sulle delle tre navate che compongono l’edificio, ampliato secondo questa pianta già nel lontano 1721. Il corpo centrale è ad oggi interamente occupato dalle sbarre di metallo, mentre le due navate laterali, dotate di piccoli altari secondari (ovviamente depredati e distrutti), sono ancora percorribili e fotografabili nella loro interezza.
Anche il presbiterio con l’altare principale non è facilmente raggiungibile: facendosi largo tra le sbarre si riesce a scorgere il tabernacolo in elegante marmo policromo, ma aprendone la porticina si ritrova solo un vano vuoto: di norma prima della dismissione di una chiesa vengono sempre portate via la pisside, la patena, o qualsiasi altro vaso sacro e tessuto cerimoniale.
Non resta che completare il giro delle navate laterali e, raggiunto il fondo della chiesa, salire con molta cautela sul palchetto sopraelevato: più che un pulpito è con ogni probabilità la cantoria e sede dell’organo, servito da una stretta scaletta di legno ormai marcio e molto pericolante.
Tipologia: chiesa abbandonata
Stato: pericolante
Durata: 30 minuti
Aggiornamento: ottobre 2020