L’ex Manifattura Tabacchi di via Galileo Ferraris a Gianturco


Una serie di strutture imponenti che si estendono per più di 160mila mq in un territorio che sembra terra di nessuno, attraversato per lo più da auto di passaggio e già ricolmo di strutture e terreni abbandonati all’incuria: è l’ex Manifattura Tabacchi di via Galileo Ferraris, complesso industriale sorto nel 1956 vicino all’ormai scomparsa Chiesa di San Carlo Borromeo alle Brecce e di fronte alla vasta area della ex Feltrinelli. Soprannominata ”la manifattura del primato”, in quanto dotata in principio di attrezzature avanguardistiche, venne dismessa nel 2002.

Ad oggi, mentre non distante sorge il modernissimo Centro Direzionale, l’ex Manifattura Tabacchi di via Galileo Ferraris ospita una decina di edifici da circa 5-6 piani ognuno, fra ruderi decadenti e strutture abbandonate ma ancora in piedi. Molti sono stati i progetti di riqualificazione proposti per dare una nuova vita al complesso, ma a parte un grosso edificio riconvertito in residenza per studenti dell’Università Parthenope, gli altri piani sono rimasti sulla carta. D’altronde, tutti i progetti prevedono un abbattimento della quasi totalità degli edifici presenti, escluso il nucleo centrale originario e la ciminiera ”Pontecorvoli” vicino alla ex Fabbrica Salin, ai limiti esterni del complesso (cfr. Il Mattino: link).

Con una buona dose di cautela e curiosità siamo riusciti ad entrare nel complesso, anche grazie ad un cancello ormai sfondato e sommerso da cumuli di immondizia. I mucchi di vestiti e oggetti vari ammassati all’ingresso potevano far sospettare che la struttura fosse abitata da qualche senzatetto, ma gli interni degli edifici sono apparsi vuoti ed impolverati. Nel primo edificio, che molto probabilmente doveva costituire il deposito merci, le uniche testimonianze che abbiamo trovato sono state i calendari rimasti sul pavimento e qualche cartello ancora attaccato al muro. Cercando bene, siamo riusciti a scovare un formulario di profumazione delle sigarette con vari aromi e la loro ricetta.

 

Le immense sale ormai appaiono svuotate di ogni macchinario e attrezzatura. Nella piazza centrale, non senza sorpresa e inquietudine, abbiamo notato bossoli usurati di un fucile: non è da escludere che qualcuno sia venuto in questo luogo a testare le proprie armi. L’usura e la ruggine sul bossolo, almeno, ci hanno lasciato dedurre che questo spiacevole episodio sia successo molto tempo fa e dunque non ci ha fatti indietreggiare. Nel capannone centrale, a giudicare da un cartello che intimava di indossare le maschere di respirazione, venivano preparati i composti chimici, tuttavia si possono ancora scorgere vari materiali d’edilizia e attrezzature per operai. Nonostante la buona condizione degli utensili, lo strato di polvere su questi ultimi faceva pensare ad un parziale recupero interrotto tempo fa e mai più ripreso. In una voragine, ormai ricolma d’acqua piovana, galleggiava un cartello che, fra vari dettagli, riportava: ”Inizio lavori 10/22”. Probabilmente i lavori di recupero della struttura sono stati iniziati ma sono stati interrotti: sia chiedendo in zona, sia cercando sul web, non abbiamo però reperito risposte soddisfacenti.

Poco più avanti ci siamo imbattuti in una villetta, in parte ancora ben messa. Nonostante sia inglobata nel complesso, per l’aspetto ottocentesco fa pensare che sia sorta prima del tabacchificio.

 

La villa è del tutto assente dalle mappature d’inizio Novecento e la presenza di un fascicolo che mostra il cambio dalla Lira all’Euro fa pensare che sia stata abbandonata nello stesso periodo dell’ex Manifattura Tabacchi. Anche nella planimetria riguardante il progetto di recupero non si trovano informazioni, anzi la villa viene elencata fra gli edifici privi di interesse storico culturale destinati alla demolizione. In precedenza doveva servire come mensa: anche qui l’unico indizio è un cartello impolverato. La presenza all’interno di alcuni oggetti, prima assente negli altri edifici, e di una automobile, fa pensare che questa struttura sia occupata abusivamente quindi, dopo una veloce visita, abbiamo deciso di allontanarci.

di Ettore Tafuri
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Studi consultati:
R. Parisi, La Manifattura Tabacchi “Galileo Ferraris” e il patrimonio industriale di Napoli Est”, in: Dentro e fuori la fabbrica. Il tabacco in Italia fra memoria e prospettive, a cura di Rossella Del Prete, Francoangeli 2013.

Categoria: archeologia industriale
Tipologia: tabacchificio
Stato: dismesso
Dintorni: area industriale
Visita: sconsigliata
Aggiornamento: giugno 2023

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