Piedimonte oggi è una tranquilla cittadina, tra i più popolosi centri dell’Alto Casertano, con alle spalle una storia recente di significativa fioritura industriale. La posizione alle falde del monte Cila, sul massiccio del Matese, chiarisce intuitivamente l’etimologia del toponimo. A partire dal XIV secolo è rimasta a lungo roccaforte strategica del Regno di Napoli, nonostante i molteplici gravi saccheggi che, a cadenza quasi secolare, ne hanno a più riprese interrotto lo sviluppo. Nell’avvicendarsi delle varie successioni, la famiglia che detenne più a lungo il feudo è quella dei Gaetani d’Aragona.
Al netto dei reperti che ne rimandano gli insediamenti più antichi persino all’età neolitica, la fondazione di Piedimonte risale all’XI secolo e avvenne per mano dei Longobardi di Alife. Documenti storici attestano la denominazione Pedes de monte in data anteriore all’anno Mille (qui è riportata la fonte). Il fulcro di quel primo centro abitato era la chiesa di San Giovanni, posta in cima al borgo e collocata in una posizione ideale per controllare dall’alto la piana. Nonostante i secolari conflitti tra la zona fortificata e il rione sottostante dei cosiddetti “casali”, chiamato Vallata, il borgo di San Giovanni può essere considerato il nucleo originario dell’attuale pianta urbana di Piedimonte. Attraversarlo a piedi oggi dà effettivamente la sensazione di un’immersione in un tempo remoto, non tanto per un arbitrario fantasticare sul passato, quanto per lo stato attuale degli edifici.
Sebbene non sia del tutto spopolato, e tenuto d’occhio da diversi cani (una costante per le nostre derive), il rione di San Giovanni rivela diverse abitazioni diroccate o disabitate e ha le caratteristiche di un borgo fantasma. L’impressione complessiva è quello di un vecchio centro medievale, dai colori naturali della pietra, mentre le viuzze che lo compongono si arrampicano verso monte strette e attorcigliate. Non si può fare a meno di soffermare lo sguardo sulle affascinanti palazzine in decadenza, in particolare una su tre livelli che, facendo angolo con la strada, ha una facciata oblunga del tutto insolita. Tanto più interessante, poi, quando si scopre che su un lato la casa è accessibile, e dare un’occhiata all’interno diviene una tentazione irresistibile.
Altre foto della palazzina a questo link
Ma il cuore architettonico (non più pulsante) del borgo di San Giovanni è il Palazzo ducale dei Gaetani, il cui ultimo rifacimento risale al XVIII secolo, pur conservando tracce dell’impianto antecedente, ossia le finestre ogivali e due portali del ‘500 e del ‘600. La dimora signorile in realtà sorge su quella che un tempo fu la fortezza medievale del borgo, ovvero il castello di Piedimonte: per assecondare le forme del suolo, non presentava una pianta esattamente quadrata (bensì trapezoidale) e disponeva di tre torri invece che quattro (qui la storia architettonica completa).
Oltre alle stanze dell’antica residenza signorile, che conservano stucchi e dipinti seicenteschi, all’interno è racchiuso un cortile con fontane e persino un teatro. Il palazzo ducale è oggi malinconicamente disabitato e, purtroppo, soffre lunghi anni di abbandono e assenza di manutenzione. Non è attualmente accessibile, ma (barlume di speranza!) si notano tracce di un inizio di lavori di restauro. Noi ci siamo limitati a percorrerne il perimetro, inclusi i passaggi di vicoli e scalinate che lo attraversano.
Altre foto del Palazzo ducale a questo link
Tipologia: rione fantasma
Stato: case diroccate
Raggiungibilità: a piedi
Aggiornamento: gennaio 2021