Il castello delle leggende sul colle di San Martino


In cima alla collina di San Martino si ergeva un tempo il castello di Monteforte Irpino, punto medio di un antico borgo medioevale. Un tempo, e oggi non più, poiché ormai del castello non restano che pochi ruderi abbandonati.

Eppure, la via crucis che guida la salita verso la cima appare piuttosto curata, e dopo una curva passa accanto alla chiesa di San Martino, risalente al XIII secolo ma più volte restaurata e anch’essa in buone condizioni. Superato un arco e alcune vecchie case (un piccolo centro abitato che riproduce l’originaria pianta urbanistica del paese medievale), ecco le rovine del castello.

 

Molteplici leggende aleggiano intorno al castello di Monteforte: una di esse narra come un tempo la fortezza custodisse un immenso tesoro, oggetto delle attenzioni di diversi assalitori e pertanto causa della definitiva distruzione dell’edificio. Ma la più celebre è di certo la leggenda della promessa sposa, tramandata dagli anziani del luogo: una fanciulla si sarebbe suicidata lanciandosi da una finestra della torre, pur di non unirsi in matrimonio all’uomo scelto per lei da suo padre. Si dice che una foto abbia immortalato persino il suo fantasma nella cornice della stessa finestra (clicca qui per la notizia). Un’altra storia di amore e morte sembrerebbe aver segnato, tra le medesime mura, il destino di Enrico di Cornovaglia, fatalmente pugnalato a causa di rivalità sentimentali da Guido Montfort (clicca qui per saperne di più).

Mettendo da parte le superstizioni e le ricostruzioni arbitrarie, la storiografia basata su ricerche filologiche e archeologiche fa risalire la fortezza all’epoca della dominazione longobarda. Il primo documento ufficiale risale ad un atto di donazione del 1102, ma le indagini strutturali lasciano presumere che il castello di Monteforte Irpino fosse stato costruito già nell’anno 891. La prima edificazione fu opera dei Longobardi e avvenne sopra un preesistente castrum romano, a scopi difensivi, sfruttando l’ottima posizione strategica. Ben più antiche sono invece le origini della località, attestate da un manoscritto che riferisce il passaggio di Annibale in queste zone, inclusa Monteforte, di ritorno da Capua verso Canne, dove venne poi attuata la storica trappola contro i Romani.

Modificata e ampliata dai Normanni, dagli Angioini e successivamente dagli Aragonesi, la fortezza fu affidata nel 1266 dal re Carlo d’Angiò (che vi soggiornò diverse volte) proprio a Guido di Montfort, insieme ad altre fortificazioni difensive del circondario, tra cui il Castel Cicala (di cui abbiamo già scritto in un altro articolo). Quando Guido venne esiliato a causa del delitto sopra citato, il castello di Monteforte passò in altre mani, finché appartenne alla casata degli Orsini, vivendo tra il 1295 e il 1528 il proprio periodo aureo. Nel XVI secolo cominciò a perdere le proprie funzioni difensive, venne dimenticato e cadde in decadenza.

La fortezza era costituita da un corpo centrale cinto concentricamente da una protezione muraria; presentava, da una parte, un torrione principale, quindi tre torri più piccole poste sugli altri lati. Oggi ne rimangono le mura perimetrali in pietra, una torre a pianta circolare e un camino, ma l’area non è attualmente predisposta alle visite perché chiusa per lavori di restauro che, si spera, dovrebbero procedere in virtù di un progetto di riqualificazione partito proprio quest’anno in collaborazione con l’Università Suor Orsola Benincasa.


Categoria: ruderi
Tipologia: castello
Stato: abbandono
Zona: provincia di Avellino
Dintorni: abitati
Raggiungibilità: a piedi e in auto
Accessibilità: chiuso per lavori
Visita: breve e parziale
Durata: 20 minuti
Aggiornamento: dicembre 2019

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