In un tardo pomeriggio di fine agosto, di ritorno da una brevissima vacanza lucana, mi sono concesso una sosta solitaria al battistero di San Giovanni in Fonte, un antico edificio religioso appartato ai margini di una contrada tra Sala Consilina e Padula. Solitaria in tutto e per tutto, visto che non ho trovato anima viva né lungo il percorso sterrato che conduce al battistero, né sul sito, sebbene sia ben conservato e dotato di cartelli esplicativi e note storiche. Dunque non è l’incuria stavolta, bensì sono l’ubicazione e la scarsa notorietà a rendere questo patrimonio architettonico una meta da deriva. In questo senso abbiamo scelto di inserirlo nel nostro archivio, al pari dell’antichissima Piscina mirabilis di Bacoli.
STORIA – Il battistero è noto anche con l’attributo di Marcelliano, dal papa Marcello che, secondo alcune fonti, nel primo decennio del IV secolo fu il primo evangelizzatore della zona. Il sito salernitano del Ministero dei Beni Culturali suggerisce invece “che l’edificazione del Battistero risalga al V secolo e che sia da considerarsi legata all’evangelizzazione della zona operata da S. Prisco e da S. Paolino”. In ogni caso, lo stesso suolo dove è sorto il battistero doveva essere occupato precedentemente da un edificio pagano, testimoniato dalla scoperta di alcune tombe nei dintorni (cfr. Wikipedia).
In generale, diversi ritrovamenti archeologici accertano la presenza di nuclei abitativi preesistenti. Nelle Variae di Cassiodoro d’altronde si legge che il sobborgo di Marcellianum un tempo apparteneva alla città di Consilinum, antico nome di Padula, un insediamento sorto addirittura nel IX secolo a. C. e divenuto città romana nell’anno 89 a. C., dopo la Guerra Sociale.
Come riportato su un blog di archeologia, il battistero “sorse lungo il tracciato della via Popilia che attraversava il Vallo di Diano in direzione del mar Jonio” e conservò le proprie funzioni religiose, anche se nel medioevo fu trasformato nella Chiesa di San Giovanni alle Fonti. Affidata nel XIII secolo all’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni, perse nel Cinquecento ogni funzione religiosa, cadendo in un progressivo abbandono. Fu riscoperta nell’Ottocento e restaurata tra il 1985 e il 1987.
Originariamente costruito in laterizi, ancora visibili in alcuni punti, il battistero di San Giovanni in Fonte presenta un corpo centrale a pianta quadrangolare e si sviluppa in un sistema di archi a tutto sesto, che un tempo reggevano una cupola. La peculiarità del battistero, che lo renderebbe persino unico al mondo in questo aspetto, è che al centro dell’edificio confluisce l’acqua proveniente direttamente da una sorgente sotterranea, raccogliendosi in una vasca adibita alla funzione principale della chiesa: l’immersione battesimale dei fedeli. La presenza di una sorgente naturale favorì dunque l’edificazione di un edificio di culto, ma stando ai documenti storici di Cassiodoro la stessa fonte era già oggetto di culti pagani rivolti alla ninfa Leucothea in epoca romana.
Sulle pareti del battistero sono presenti i resti di diversi antichi affreschi, molti resi irriconoscibili per l’erosione del tempo. L’altare è in posizione sopraelevata per impedire che venga sommerso nei periodi di acqua alta, e a tal proposito i racconti storici riferiscono di un miracolo di fede: proprio durante i riti battesimali il livello dell’acqua s’innalzava bruscamente nella vasca centrale, fino a ricoprire i gradini e straripare, per ritirarsi, infine, a rito concluso.
Tipologia: battistero/chiesa
Stato: ben conservato
Zona: nei pressi di Padula
Dintorni: campagne
Accessibilità: senza impedimenti
Visita: libera
Durata: 30 minuti
Aggiornamento: agosto 2019