Una location per matrimoni abbandonata, anzi no: secondo la formula adottata dagli ex proprietari si tratta di un vero e proprio parco nuziale (wedding park), che ancora espone a caratteri cubitali, sul cancello d’ingresso, la data di nascita dell’esercizio commerciale collocata nell’esatto 1950. Di certo le forme ad oggi visibili si devono a un successivo restauro, ma la cessazione delle attività non ci è nota. Di fatto, è passato solo poco più di un lustro da quando è apparsa sui giornali la notizia di un sequestro giudiziario dell’immobile, seguìto a diversi disordini e a un grave sovraffollamento di migranti senza dimora e richiedenti asilo, ospitati all’interno della location per matrimoni ormai dismessa.
Si può supporre, dunque, che questa struttura ricettiva a cinque stelle almeno un cinquantennio di gloria lo abbia celebrato, prima di andare incontro all’abbandono e a un temporaneo riutilizzo a scopi di accoglienza. Allo stato attuale i cancelli sono spalancati e nessun segnale ne inibisce l’accesso: in verità, il parco fa persino da area di transito verso abitazioni adiacenti (pertanto, preferiamo evitare indicazioni precise su relativi nome e ubicazione e non mostrare fotografie che includano gli edifici abitati).
L’avventore che giunga da nord s’imbatte dapprima in una caffetteria, recante lo stesso nome della location per matrimoni. Quindi, mette piede nella sontuosa zona all’aperto il cui sfarzo accarezza con indulgenza il kitsch, come in fondo accade per buona parte delle strutture simili, votate all’ostentazione di un’eleganza posticcia per onorare le grandi celebrazioni. Statue e colonne neoclassiche, un sistema di piccole piscine e numerosi gazebo, tra cui quello centrale è coperto da un tetto in vetro colorato e attraversa a mo’ di ponticello la piscina maggiore: unica variazione cromatica in un tripudio di bianco, che avvolge ogni elemento decorativo inclusi i lampioni, in buona parte ormai arricciati e piegati su un lato, quasi che l’insieme architettonico cominciasse ad appassire come un organismo vegetale.
La solenne scalinata doppia, rigorosamente bianca, conduce verso l’interno delle sale ricevimenti: oggi si presentano spoglie degli arredi e degli oggetti che – si può solo immaginarlo – un tempo riempivano i locali. Superata la reception, un ampio salone (Sala della regina) non conserva altro che sedie impilate e un paio di materassi gettati al suolo. Ma è in un’altra stanza di minori dimensioni che si trovano file di letti accatastati (foto), dove con ogni probabilità hanno dormito per mesi decine di migranti, fino allo sgombero. E pensare che ai piani superiori la location per matrimoni presenta file di stanze private destinate agli ospiti, stranamente inutilizzate dai provvisori residenti della villa. Quel che rimane sono cocci e rottami sparsi al suolo, le scritte sbiadite dei cartelli e delle targhe, l’immagine ormai avvizzita del lusso.
Tipologia: location per matrimoni
Stato: dismessa e abbandonata
Zona: provincia di Napoli
Accessibilità: libera
Aggiornamento: ottobre 2022
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