Scatole cinesi: museo abbandonato in una cartiera abbandonata


Tra le nostre esplorazioni di strutture dismesse, sin qui è di certo la più singolare quella che ci ha condotti all’inattesa scoperta di un museo abbandonato. Paesi fantasma, archeologia industriale, castelli e chiese sono esempi di ritrovamenti ‘comuni’ nell’ambito dell’urbex. Tra queste, capitano poi esperienze più rare, come l’ex cinema in cui siamo entrati di recente. Ma un ex museo, per quanto ne sappiamo, è quasi un unicum in tal senso.
Particolarità nella particolarità: come testimoniano le targhe esplicative, il museo abbandonato era in precedenza una cartiera: ne risulta un meccanismo di ‘scatole cinesi’ che racconta una duplice storia di abbandono. Sorto come iniziativa di riqualificazione di un edificio preindustriale del XVIII secolo (simile a molte delle cartiere e mulini alimentati dai corsi d’acqua della zona), oggi questo museo abbandonato avrebbe bisogno a sua volta di essere portato a nuova vita.


Di fatto, purtroppo, l’unico livello accessibile è il piano terra. Sulla sinistra del viale d’accesso c’è una scala in pietra che conduce ai piani superiori, ma è sbarrata da un cancello. Il portone d’ingresso è invece divelto, così abbiamo potuto dare uno sguardo fugace alle due sale che, negli anni di attività, davano inizio al tour dei visitatori.

L’edificio riproduce la struttura originaria dell’antica fabbrica di carta, disposta su tre livelli e adagiata su un fianco lungo le superfici irregolari della roccia naturale. Ai piani superiori, un tempo, erano collocati il mulino e l’alloggio del mugnaio. Il museo abbandonato, in questi vani oggi inaccessibili, negli anni di funzionamento metteva in mostra molti esemplari, anche rari, della flora tipica dell’aerea geografica circostante. Al pianterreno sono ancora presenti le vasche per la marcitura e battitura degli stracci, e per la macerazione della carta. Targhe e documenti spiegano la storia della cartiera e le procedure preindustriali di lavorazione dei materiali. Anche i faretti per l’illuminazione sono tutti ancora in posizione, sebbene privi di corrente elettrica. Su un altro lato, una stanza con sedie, scrivania e alcune teche in vetro fungeva probabilmente da biglietteria o da ufficio direttivo del museo.


Ormai è tutto vuoto, spento, muto. Non conosciamo le ragioni esatte della fine di questa attività, ma quel che è certo è che i cicli di vita di un luogo iniziano e finiscono, e qui il secondo giro è già terminato prematuramente. Dopo la cartiera e dopo il museo, l’edificio è in attesa di una nuova esistenza.


Categoria: edifici fantasma
Tipologia: museo
Stato: buone condizioni
Dintorni: disabitati
Durata: 20 minuti
Aggiornamento: autunno 2020

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