Nell’ultimo quarto del Settecento, il Re di Napoli Ferdinando IV fece edificare un piccolo centro sui resti di un antico insediamento romano e lungo un’arteria che una volta giungeva fino ad un tempio: Ferdinando destinò l’area all’addestramento dei suoi cani da caccia, e soprattutto all’allevamento di vacche importate dalla Sardegna. L’iniziativa di Ferdinando favorì lo sviluppo di un’economia agricola sul territorio, in seguito persino ‘industrializzato’ con l’innesto di una vicina manifattura della seta. L’allevamento di bovini sardi giustifica il nome di Vaccheria, con cui è oggi conosciuta questa frazione di Caserta, distante pochi chilometri dalla città e poche centinaia di metri dalla frazione di San Leucio. Il nucleo originario di questo ‘quartiere borbonico’ era il cosiddetto Casino vecchio, ossia la dimora rurale del re che fungeva da tenuta di caccia.
La lussuosa dimora signorile era una delle sedi destinate ad ospitare il re e i suoi invitati durante le sue celebri battute di caccia (un’altra di queste è il Real Sito della Lanciolla, che abbiamo visitato successivamente nel novembre 2021). La Vaccheria era in verità la meta preferita di Ferdinando, finché nel 1778, proprio dentro questa dimora, morì di vaiolo il suo primogenito ed erede al trono, il principe Carlo Tito. Non è da escludere che fu questo episodio a far sì che la famiglia reale abbandonasse pian piano il sito per dedicarsi esclusivamente al vicino Belvedere di San Leucio. E fu da allora che la tenuta assunse il nome di Casino vecchio, passando da residenza reale ad abitazione dei guardiacaccia.
Ad oggi l’edificio storico è in condizioni precarie e da anni è interdetto al pubblico per problemi statici. Non c’è modo di accedere alla struttura e già fare un giro per vederne il retro (mostrato nella galleria in basso) è quasi proibitivo. La pianta originaria si sviluppa su tre livelli: al primo piano era ubicata una piccola cappella familiare, come testimonia la scritta sulla cornice della porta: DOMUS ORATIONIS (casa di preghiera). La facciata che dà sul belvedere spicca per le vistose arcate centrali, affiancate da file di lesene doriche; si notano anche le modanature ornamentali sopra le finestre, che alternano forme triangolari e curvilinee.
Per quanto il Casino vecchio rappresenti un edificio di indubbio interesse storico, testimonianza del passato regionale borbonico, e sebbene il resto della frazione Vaccheria sia ben conservato, questa tenuta di caccia borbonica è attualmente lasciata a se stessa e all’erosione del tempo, e non sembra destinata a rifiorire. Di fianco al casino, langue un ristorante, La casina vecchia, anch’esso chiuso e abbandonato: non può non sorgere un interrogativo su come sarebbe questo belvedere se venisse recuperato il monumento e rivalorizzata l’area, che al momento è solo una collina desolata, con una splendida vista sulla valle.
Tipologia: tenuta di caccia
Stato: precario
Zona: Vaccheria
Raggiungibilità: in auto
Accessibilità: inaccessibile
Aggiornamento: ottobre 2019