L’elegante involucro di una dimora che non è più una casa


Le sorprese hanno sempre un sapore particolare. Per questo i ritrovamenti inattesi producono emozioni diverse e più intense rispetto alle mete prefissate, anche quelle più ostiche da raggiungere. C’è l’entusiasmo dell’imprevisto, e la soddisfazione di vedere premiato quel vizio ormai acquisito, metodico, di rivolgere la coda dell’occhio sempre al paesaggio circostante, vicino e lontano. Così, mentre eravamo diretti altrove, abbiamo avvistato lungo il cammino un palazzo nobiliare abbandonato, e la sosta di ricognizione è stata ripagata con la scoperta di un libero accesso all’edificio.

Il palazzo R. è solo una delle numerose ville sette-ottocentesche che impreziosiscono questa località, i cui primissimi insediamenti risalgono addirittura al VI secolo a. C., finché il territorio divenne parte dell’Impero romano nel I secolo prima di Cristo. Ma è a partire dal XVI secolo d. C. che, durante la dominazione spagnola, l’area fu suddivisa tra ricchi feudatari e famiglie nobili del luogo, le cui dimore, nei secoli successivi, trovarono collocazione in questi maestosi palazzi, spesso presentati da stemmi ed effigi familiari che spiccano sulle facciate.

Veniamo al presente. Negli ultimi quindici anni, questo palazzo nobiliare abbandonato, instabile e fatiscente, è stato al centro di diversi dibattiti pubblici e riflessioni giornalistiche: per la durata esatta di tre lustri il Comune ha trattato, tra molteplici cambi di rotta paralleli ai cambi di giunte, l’acquisto dell’immobile, infine concluso con successo nel 2019. Nonostante questo passo significativo, non è stata ancora avviata alcuna operazione di restauro, e l’antico edificio si presenta ancora con il suo fascino decadente e con il suo corpo architettonico traballante.

 

DERIVA – Con relativa semplicità, si diceva, siamo entrati attraverso un portone aperto, pur conservando la necessaria cautela dovuta alle condizioni strutturali precarie. L’interno è un intreccio di antico, vecchio e vintage: tra le pareti della villa, forse restaurata nel secolo scorso, si ritrova un minestrone di oggetti e arredamenti che rimandano a diverse fasi abitative, le ultime probabilmente abusive ed estemporanee. D’altronde, in mancanza di qualsiasi informazione specifica, non è deducibile l’anno di abbandono da parte dei proprietari: troppe sono le stratificazioni temporali a cui rimandano i variegati elementi presenti tra queste mura.

 

L’atrio sul lato dei giardini (anch’essi piuttosto malmessi) conserva persino una fila di sedie di legno, che sembrerebbero le panche mobili dei cinema di una volta. Nei primi vani che si incontrano al piano terra, tra diversi oggetti d’uso quotidiano, c’è persino un aspirapolvere elettrico, ma un modello decisamente datato (qui una foto). Sparsi ovunque ci sono prodotti e scarti che risalgono agli anni ’80 e ’90 del Novecento, ma il tenore cambia ai piani superiori. Se le stanze sottostanti sembrano per lo più depositi di cianfrusaglie miste, alcune camere e salotti al secondo piano sono ancora ornate da arredamenti antichi e di pregio, all’apparenza del primo Novecento. Tuttavia, quasi tutte le grosse e piccole sale sono ormai svuotate. Solo le sagome e le decorazioni lasciano intuire che in diversi angoli si trattasse di ambienti abitati dai membri della famiglia proprietaria.

 

Tornando ai livelli inferiori, si nota che alcune stanze al primo piano sono attualmente inaccessibili, così come un’ala del piano terra, che, se la facciata esterna non inganna, dovrebbe nascondere una piccola cappella familiare (foto).

La diversità degli oggetti rinvenuti, la quantità di mobili accatastati ed altri segni di vita vissuta descrivono un passato non uniforme in questo palazzo nobiliare abbandonato. I fasti di un tempo sono belli che andati, ma appare evidente che l’edificio, negli ultimi decenni in cui era agibile, sia stato occupato per vari usi, spogliandosi della sua funzione abitativa. Oggi si mostra come un elegante involucro in decadenza: conserva i tratti di una dimora, ma in assenza di abitanti non è più una casa.

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Categoria: ville e residenze
Tipologia: palazzo nobiliare abbandonato
Stato: deteriorato e instabile
Accessibilità: libera
Dintorni: abitati
Aggiornamento: ottobre 2020

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