La tattica che preferiamo per i nostri spostamenti – non lo scriviamo per la prima volta – è quella dell’esplorazione pura: la deriva è prima di tutto un modo psicologico di vagare senza conoscere la meta, lasciandosi ‘magnetizzare’ dal paesaggio. Un’altra possibile strategia, che produce quell’impatto meramente emotivo contenuto in una sorpresa (per così dire: una sorpresa prevista), è quella dell’ispezione satellitare. Si analizza un territorio via satellite, si individua tra i pixel un potenziale punto d’interesse, ci si reca sul posto per verificare. E la scoperta può tanto essere deludente, quanto entusiasmante. Quest’ultimo è il caso della villa dell’orologio, che abbiamo scovato in un piccolo centro del Casertano.
Al di là del cancello d’ingresso spicca immediatamente, per l’appunto, una torre con orologio, che conferisce un tono solenne alla dimora: quasi fosse, un tempo, un riferimento per l’intera comunità. L’ora è ferma alle 9:00 in punto, di chissà quale anno. Molti ne sono passati, a giudicare dallo stato pericolante della struttura e dai danni già arrecati da ladri e vandali.
La lunga facciata esterna attraversa l’intera piana sulla cima dell’altura, dalla quale i proprietari di questa villa godevano di un panorama niente male. Il portone principale, spalancato com’è, è un irresistibile invito a dare uno sguardo alla casa, con tutte le prudenze del caso. L’interno è depredato, ma le decorazioni e i pochi fregi rimasti rivelano un certo livello di pregio e benessere, ormai tramontato con la decadenza della villa. La scalinata d’ingresso è ancora un elegante benvenuto.
Tutto quello che abbiamo potuto scoprire a posteriori, con qualche generica domanda rivolta agli abitanti del luogo sulle recenti vicende, è che la “villa dell’orologio” è stata abbandonata per le solite difficoltà di gestione familiare, che non di rado capitano quando un immobile viene trasferito a molteplici eredi e resta disabitato. L’edificio – lo abbiamo notato da diversi particolari, e abbiamo poi trovato conferme – ha addosso più di un secolo, giacché risale alla seconda metà dell’Ottocento. Si tratta in realtà di un casino, ossia una dimora signorile di campagna, solitamente adibita a tenuta di caccia. Sono plausibili interventi più recenti di messa in sicurezza e parziale ristrutturazione di elementi esterni, come testimonia una targa ai piedi del cancello (piuttosto nuovo) datata anni ’70.
Nel frattempo, questa casa ottocentesca è lì in cima ad una collina, esposta al vento e alle intemperie, ma più di tutto all’inesorabile erosione del tempo, che giorno dopo giorno mangiucchia centimetri della sua ‘pelle’.
Altre foto: album Facebook
Tipologia: dimora rurale
Stato: pericolante
Visita: sconsigliata
Aggiornamento: settembre 2021