Immagina di trovarti in una riserva naturale che ondeggia tra quota 1000 e quota 1300 metri, immersa nella vegetazione boschiva e bagnata da sorgenti idriche, popolata da bestiame d’allevamento e animali selvatici. Immagina poi di scoprire, al suo interno, una tenuta di 420 ettari, attraversata da un sentiero di 6 chilometri entro un perimetro di 10, sulla cui superficie si trovano più di 80 corpi di fabbrica. Penseresti che si tratti di un immenso villaggio turistico o un mastodontico centro benessere, realizzato per chi sia alla ricerca della pace dei sensi tramite il contatto con la natura. E invece, vieni a sapere di trovarti nel mezzo di una struttura che fu dell’Esercito Italiano, più precisamente un’ex polveriera e base d’addestramento militare. D’altronde, a fugare ogni dubbio è un cartello blu, macchiato di ruggine e coperto dalle foglie. Appena oltre l’accesso del cancello principale, per metà aperto, si legge: Centro addestramento regione militare meridionale.
Fino al momento del trasferimento di proprietà al Comune, avvenuto nel 2013, l’intera tenuta è stata Demanio Militare e sotto il controllo del Ministero della Difesa. Gli articoli online riferiscono unanimemente che la cessazione delle funzioni militari sia datata al 1995, ma fogli e documenti che abbiamo trovato nel centro di Comando alla Sede (e che non pubblichiamo per riservatezza) sono timbrati 2004, mentre un calendario sul pavimento risale al 2009. Ammesso che si tratti dell’ultimo ‘anno di vita’ all’interno della base, in poco più di dieci anni questa immensa area edificata è stata letteralmente scarnificata e, allo stato attuale, funge da inusuale terreno di pascolo per il bestiame.
Essendo ancora nota localmente come ex polveriera, la base doveva originariamente servire da area di stoccaggio per esplosivi. In seguito trasformata in campo d’addestramento militare, era composta da fabbricati suddivisi tra alloggi, uffici, capannoni ed altri servizi. In prossimità dell’ingresso, abbiamo trovato la sala convegno, che ormai appare come una vera e propria stalla; all’interno delle cucine, completamente svuotate come tutti gli altri edifici, nella cornice di una finestra ecco che compare una mucca intenta a ruminare. Lo scenario non cambia se si prosegue lungo il sentiero: tutte le casupole che costeggiano la via principale sono spoglie, sia per lo smantellamento dell’area militare, sia a causa di furti di materiali rivendibili, che ne hanno sottratto gli ultimi resti.
La riqualificazione dell’intera tenuta ai fini turistici attende da anni un’attuazione non ancora giunta. Sul futuro di questa riserva naturale tutto tace, dunque si può soltanto cercare di ricostruire, carpendo stralci di informazioni, notizie sul passato militare dell’ex polveriera e centro d’addestramento. Come “stabilimento di materie esplosive”, la polveriera esisteva già nel 1895: se ne legge menzione addirittura in un decreto regio di Umberto I. Il campo d’addestramento dovrebbe invece risalire agli anni ’50 del Novecento, così come molti degli edifici attualmente visibili, ormai nello stato di ruderi (altre foto a questo link).
Tipologia: ex polveriera e base militare
Stato: smantellata e pericolante
Durata della visita: 2-3 ore
Aggiornamento: settembre 2021