L’istituto d’arte: dai compiti a scuola alle opere postume


Un luogo abbandonato, davanti agli occhi di un visitatore, è insieme due cose: la testimonianza materiale di un passato interrotto, e una tabula rasa per il presente. Così capita che un liceo artistico abbandonato contenga tra le proprie mura le tracce sovrapposte, talvolta indistinguibili, dei disegni scolastici di un tempo e dei graffiti e murales aggiunti dai writer che sono passati di qui di recente, ovvero dopo la dismissione della scuola. D’altronde, non sarebbe neppure rilevante rimarcare una simile linea di separazione, in un contesto come un istituto dedicato all’apprendimento e allo sviluppo del talento creativo e delle tecniche compositive: è anzi di per sé eloquente il motto che appare fin dall’esterno, attraverso una finestra rotta: free your art.


LA STORIA 
di questo istituto scolastico si inabissa nel consueto pantano di grane amministrative e finanziarie: un’improvvisa interruzione dei pagamenti degli affitti da parte degli enti locali, voci di trasferimento e ambigui avvisi di sfratto, progetti di riconversione degli edifici a scopo turistico, occupazioni da parte degli studenti che, per anni, hanno avvertito la concreta minaccia di perdere il proprio spazio d’istruzione e di crescita. Proprio quello spazio su cui è disegnata o dipinta la quotidianità della loro vita scolastica, e quella delle generazioni precedenti. Una storia che in qualche modo ancora resiste sulle pareti di questo liceo artistico abbandonato e ne racconta scampoli di esistenza prima del triste epilogo, avvenuto all’incirca 7 anni fa. Sui muri dei corridoi e delle aule si leggono – beffardo è il destino – inni al valore della cultura e alla sacralità della sua indipendenza dalle leggi del mercato. Ma l’intera scuola è tutt’ora ricoperta di raffigurazioni d’ogni tipo, sopravvissute alla fine del liceo stesso.


DERIVA
– Vagare tra i corridoi dell’edificio scolastico sembra una passeggiata in un museo d’arte autogestito, tra creazioni degli ex alunni, imitazioni di famosi disegnatori e writer (v. Banksy), e veri e propri murales realizzati dopo la chiusura dell’istituto (altre immagini a questo link). Con tutte le ovvie divergenze qualitative tra le opere presenti. In alcune aule sono rimasti appesi alle pareti piccoli artefatti o esercizi creativi degli ex studenti. I diversi locali sono segnalati dalle targhe sugli stipiti delle porte: “sbalzo e cesello” o “fusione e smalti” sono solo alcune di queste. Gli strumenti d’una volta sono per lo più spariti, ma in qualche laboratorio sono ancora riconoscibili gli ultimi resti delle apparecchiature usate per le esercitazioni in classe.

Se il grigiore e il buio che avvolgono questo liceo artistico abbandonato non hanno preso il sopravvento, è grazie all’insieme di colori variopinti che ravvivano le superfici interne della scuola: che l’arte sia immortale, si può dirlo solo di fronte alle opere dei grandi maestri; ma almeno, in questo caso, la free art di studenti e visitatori ha reso immortale questo luogo.

 

[Altre foto dell’edificio in questo album]

Categoria: istituti scolastici
Tipologia: istituto d’arte
Stato: dismesso, vuoto
Aggiornamento: 
dicembre 2020

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