La cappella d’oro e d’azzurro, oggi rifugio per animali


In una zona residenziale di Napoli, collocato tra anonimi palazzi moderni e molto distante dal centro antico, si trova un sobrio edificio sacro dalla facciata in stile neoclassico, che al suo interno conserva una piccola cappella abbandonata. Le scarse fonti disponibili la daterebbero tra il XVIII e il XIX secolo.

Il portone principale è chiuso e inservibile, poiché in posizione sopraelevata e privo degli scalini, che appaiono rimossi. Da una porta laterale divelta si può entrare in sacrestia, ormai divenuta una sorta di canile/gattile pieno di coperte, cuccette, scodelle. Un corridoio spoglio, disseminato di croccantini e mangime, conduce alla cappella vera e propria: oltre ai consueti accessori e alimenti per animali domestici, un po’ ovunque sono accatastati rifiuti o materiali di deposito, che impediscono il passaggio e una contemplazione libera della chiesetta.

 

La pianta architettonica è di forma quadrata. Sotto una volta a botte con cassettoni in stucco si notano l’altare e la balaustra in marmo, sebbene sommersi da blocchi di pietra accatastati. Ma l’elemento che colpisce maggiormente il visitatore di questa angusta cappella abbandonata è la serie di mosaici policromi che percorre tutte le pareti sui quattro lati. L’iconografia è ovviamente a tema religioso, ma lo stile assomiglia a un’imitazione scolastica e un po’ pacchiana della pittura bizantina: ne riprende l’uso abbondante di colori luminosi e sgargianti, in particolare dell’oro, alternato all’azzurro.

 

D’ispirazione bizantina sembra anche l’astrazione metafisica delle immagini e la rappresentazione di figure stilizzate ed appiattite, isocefale e decontestualizzate nello spazio, prive di volume, profondità e naturalità, in pose fisse e dedite alla devozione religiosa. L’unica vera differenza è la posizione non frontale, anzi sempre di profilo delle sagome umane, esclusa la figura centrale dietro all’altare. Ma l’icona più bizzarra è senza dubbio quella della crocifissione: il corpo del Cristo è scomposto in fasci e avviluppato intorno alla croce, il volto è irriconoscibile e la figura sacra non presenta le sembianze note ai fedeli.

L’ubicazione geografica e la conformazione architettonica rendono questa chiesetta abbandonata di Napoli una piccola perla, tanto più sorprendente se si scopre, al suo interno, lo stile decorativo che la caratterizza.


Categoria: luoghi di culto
Tipologia: cappella abbandonata
Stato: discreta conservazione
Dintorni: abitati
Durata: 20 minuti
Ultimo aggiornamento: dicembre 2020

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