A pensarci bene, la scelta di far coincidere sport su strada e urbex potrebbe inaugurare un nuovo trend per entrambe queste pratiche ‘sottoculturali’, quel che è certo è che le esplorazioni ciclistiche favoriscono la scoperta del territorio in modo esponenziale, soprattutto le zone meno battute e conosciute. Tant’è che una chiesa come questa, che in altri tempi mi sarebbe apparsa come un miraggio in un deserto, ad oggi è soltanto uno tra i tanti ritrovamenti di edifici abbandonati durante i miei weekend in bicicletta. Pensando ad un affresco che è al suo interno, la chiamerò chiesa della Madonna serena. E in fondo, nello scenario di desolazione complessiva sembra davvero un miraggio la piccola nicchia di un blu intenso che è sopra l’altare.
Ma cominciamo dall’inizio. La salita è stata dura e faticosa, e superata un’area boscosa e un’ultima curva, mi si è parata davanti la chiesa abbandonata. Essa stessa è parzialmente avvolta dalla vegetazione, da cui spicca parte della facciata col piccolo campaniletto centrale e all’estremo opposto una tozza cupola. Il portale principale è coperto dai rovi ma per fortuna la parete laterale è quasi del tutto libera e vi è incastonato un secondo portale architravato con arcosolio affrescato. Il portone è aperto, l’invito ad entrare è forte.
Il primo elemento che cattura l’attenzione è proprio di fronte all’accesso: una cornice d’altare sei-settecentesca in stucco inquadra un affresco della Vergine, dall’espressione serena. La Madonna serena sostiene il Bambino benedicente, che a sua volta sorregge un globo crucigero. Ai lati si notano San Giovanni Battista e un altro santo Martire, di cui si vede solo una mano che sorregge una palmetta. In basso alcuni angeli. Ci sono poi resti in muratura della mensa che forse era rivestita in marmi colorati.
Inizio poi a guardarmi intorno, vedo il portone principale sprangato e l’intera navata unica della chiesa. La volta è crollata da tempo e sostituita da una lamiera sostenuta da tubi Innocenti ormai arrugginiti, messi li chissà da quanti anni in attesa di un intervento di restauro. Null’altro: niente pavimento (ne restano solo poche riggiole superstiti), nessuna suppellettile, nessun arredo. Se non fosse per i ponteggi che invadono l’aula liturgica l’aspetto sarebbe ancora più spoglio di quello che appare. Al termine della navata i resti di alcuni gradini ricordano che un tempo lì doveva esserci un pulpito in legno.
Il semplice arco trionfale è invaso da enormi radici che ne hanno minato la staticità, così come quella della cupola la cui forma circolare, ma abbastanza incerta, copre l’intero presbitero dominato da un altare davvero scenografico. Questo è interamente realizzato in muratura e stucco con un corpo centrale e due accessi laterali che immettono nella sacrestia. Il coronamento superiore pure è ritagliato nel vuoto e il tutto risalta sul buio del locale alle spalle. Al contrario dell’altare affrescato, questo è ormai quasi del tutto distrutto, probabilmente a causa dei pezzi di muratura crollati dalla volta. Al centro risalta una nicchia con semicalotta a conchiglia, tutta tinteggiata di blu, mentre il resto è totalmente imbiancato (a questo link YouTube un video della chiesa).
A questo link tutte le foto di Luigi Scarpato
Nel locale alle spalle la situazione è ancora più catastrofica: il pavimento è sfondato per i crolli, ci sono calcinacci sapersi ovunque. La parete dell’altare appare lesionata in più parti ed è sostenuta a malapena da alcuni puntelli messi nei vani di passaggio. Al centro in un riquadro affrescato si scorge appena una figura, forse un santo o forse un Cristo ormai adulto, anch’esso sorreggente il globo crucigero.
di Luigi Scarpato
Tipologia: chiesa abbandonata
Stato: rudere pericolante
Accessibilità: libera
Aggiornamento: ottobre 2021