Il castello di Sarno sul “Saretto”: teatro di storia e disgrazie


È di ieri, 20 settembre 2019, la triste notizia di un incendio doloso sul Monte Saretto, rilievo montuoso alle spalle di Sarno (clicca qui per l’articolo di Repubblica). Episodio ancor più triste se si considera che la città di Sarno salì tragicamente agli onori della cronaca nazionale quando fu funestata, su quelle stesse pendici, dalla frana che seguì la terribile alluvione del 1998. Simbolo del disastro fu l’ospedale “Villa Malta”, di cui abbiamo scritto e mostrato le foto attuali insieme a quelle di “Villa dei Pini” (clicca qui per aprire il nostro articolo). Nella stessa occasione (marzo scorso), abbiamo visitato e fotografato i ruderi del Castello di Sarno, ormai inghiottito dalla natura, eppur sempre ben piantato sulla sommità dell’altura che sovrasta l’agglomerato di edifici sottostanti.

Il castello ha un’antichissima e travagliata storia, lunga circa 1300 anni. Nel VI secolo i Longobardi, provenienti da Benevento, si stanziarono nella zona e meno di un secolo dopo fu edificato il castello, di cui oggi restano pochi ruderi malmessi. Come da prassi in epoca medioevale, intorno alla fortezza si sviluppò il primo nucleo abitato, quello che oggi è conosciuto con il nome di Borgo San Matteo.

 

Nei secoli successivi il castello ospitò più volte il re Manfredi di Svevia, che vi fu sepolto insieme a suo figlio dopo aver perso la vita durante la battaglia di Tagliacozzo. In seguito il castello passò in mano agli Angioini e la Contea di Sarno finì sotto il controllo del Regno di Napoli. Nel XV secolo, prima di passare agli Aragonesi, il castello fu occupato dalla famiglia Orsini, ai quali si deve l’edificazione della “Torre dell’Orso”, ancora oggi visibile. In questi anni il castello fu teatro della celebre congiura dei baroni (clicca qui per saperne di più) e proprio la Torre dell’Orso risultò decisiva per le sorti della battaglia di Sarno (clicca qui).

 

La storia della fortezza di Sarno termina nel XVII secolo: nel 1647 fu distrutta durante le azioni repressive contro le rivolte innescate da Masaniello. Anche per questo oggi la fortezza è un insieme di ruderi quasi irriconoscibili, che sbucano sparsi qua e là nella vegetazione montana, laddove il corpo centrale del castello risulta maggiormente integro e ancora percorribile, pur con molta attenzione e fatica. Noi ci siamo arrampicati al suo interno e ne abbiamo ripercorso le mura per scattare qualche foto, prima di allontanarci e dirigerci verso gli altri edifici abbandonati della zona, la cui storia ricca di catastrofi belliche e naturali predispone queste pendici ad essere attualmente una sorta di cimitero di edifici fantasma.


Categoria: ruderi
Tipologia: castello
Stato: in rovina
Zona: Monte Saretto (Sarno)
Dintorni: vegetazione incolta e rifiuti abusivi
Raggiungibilità: solo a piedi
Accessibilità: raggiungibile in auto
Visita: trekking di media difficoltà
Durata: 30 minuti
Aggiornamento: marzo 2019

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