Le Terme di Stabia fanno parte di un sistema di vecchie e nuove terme abbandonate a Castellammare di Stabia, che fino a qualche anno fa si avvalevano delle sorgenti curative della zona. Le cosiddette ‘nuove terme’ risalgono agli anni Sessanta del Novecento e facevano parte di un gigantesco centro polifunzionale sito in collina, che oltre il centro benessere comprendeva l’Hotel delle Terme (al quale abbiamo dedicato un ‘capitolo’ a parte). Un passaggio coperto collegava i due edifici, oggi entrambi inagibili. Qui raccontiamo e mostriamo lo stato delle nuove terme, annunciate dall’insegna “Terme di Stabia”.
VECCHIE TERME – La ‘storia termale’ del luogo rimanda indietro fino al 1827: l’architetto Catello Troiano fu incaricato di progettare lo stabilimento delle cosiddette Antiche Terme, poi inaugurato e aperto al pubblico nel 1836 per volere dei Borbone, che già sul finire del Settecento avevano ordinato di verificare le proprietà organolettiche e le qualità curative delle 28 sorgenti minerali della zona. La struttura, ubicata nell’attuale centro storico e non lontana dal mare, fu man mano ampliata per incontrare la crescente richiesta di turismo, quindi fu demolita e ricostruita intorno alla metà del Novecento per esigenze di rinnovamento. Peccato che negli anni Duemila, nonostante un piano di restauro terminato nel 2011, sia cominciato un lento declino dovuto a debiti inestinti, mancati appalti e molteplici fondi europei e nazionali non spesi. Il processo ha condotto alla progressiva inagibilità dell’impianto, limitandolo a sporadiche aperture fino alla piena inattività attuale.
LE NUOVE TERME IN COLLINA – Nel frattempo, nel 1964 era stato edificato e aperto sulla collina del Solaro un più recente stabilimento termale, le nuove Terme di Stabia, che nel decennio successivo avrebbero formato, insieme all’Hotel delle Terme (qui il link), un enorme complesso multifunzionale esteso su 150.000 mq. Chiuse nel 2015, le nuove Terme di Stabia versano ad oggi in uno stato ben peggiore rispetto alle vecchie, competendo soltanto con l’adiacente albergo per lo stato di devastazione e degrado.
A poco sono valsi i diversi progetti di riqualificazione proposti, mentre restano per ora nel regno astratto delle buone intenzioni gli appelli dei politici per il recupero del patrimonio termale o per un’eventuale conversione in struttura ospedaliera. In effetti quest’ultima idea non sconvolgerebbe le funzioni originarie dell’ex impianto: all’interno delle Terme abbiamo scoperto un vero e proprio centro riabilitativo di natura para-ospedaliera, dotata di servizi, di apparecchiature e di numerosi reparti disposti su quattro livelli.
I REPARTI – L’ampia sala centrale al piano terra ospitava diversi banconi di punti vendita e un bar: ciò che ne resta oggi ha l’aspetto di un centro commerciale abbandonato, di quelli che nei film apocalittici fanno da rifugio ai protagonisti in fuga. Ma a colpire è il tabellone segnaletico con l’elenco dei reparti: non solo un centro benessere e centro termale, ai fini terapeutici ed estetici (fanghi, massaggi, cure idropiniche etc.), ma anche un reparto di fisiokinesiterapia, altri di terapie ginecologiche e pneumologiche, di rieducazione delle vertigini e della scoliosi, infine persino una palestra riabilitativa.
In pochi anni l’intera struttura delle nuove Terme abbandonate a Castellammare è andata incontro a un decadimento verticale: le pareti sono deteriorate o distrutte, ovunque affiorano cumuli di cocci e oggetti d’arredamento, qua e là si trovano apparecchiature mediche ancora intatte. Impressionano le stanze per le visite specialistiche, che appaiono anch’esse ancora pronte all’uso, mentre pile di documenti, referti e confezioni di medicinali sono sparse sui pavimenti. Al piano terra, un lungo corridoio buio è contornato da una fila di salette per massaggi e fangoterapia.
Il reparto fanghi vero e proprio lo abbiamo dovuto evitare per un’improvvisa sequenza di rumori sospetti proveniente dal fondo di un corridoio: l’edificio è accessibile a tutti e in luoghi simili non è mai esclusa la possibilità di incontri spiacevoli. Vero è che una persona già l’avevamo intravista ai piani superiori: su un terrazzo aperto, un giovane dall’apparenza innocua e tranquilla ci ha notati e ignorati, mentre stava accatastando rottami e materiali di scarto come a voler costruire una capanna di rifiuti (?). Per queste ragioni abbiamo evitato di esplorare l’intero edificio, che è immenso, ma nel cortile interno non abbiamo fatto a meno di fotografare, prima di andar via, la centrale termica con la sala caldaie e forni, un tempo utili a riscaldare l’acqua per il centro curativo. Ci si chiede se un giorno si potranno riaccendere, per restituire a nuova vita le terme abbandonate a Castellammare di Stabia.
Tipologia: stabilimento termale
Stato: dismesso e in degrado
Altre foto: a questo link
Aggiornamento: febbraio 2023