Il senso delle derive, lo abbiamo spesso ribadito, risiede nel piacere di lanciarsi in avanscoperta, con gli occhi spalancati sul paesaggio: deriva è spostamento imprevisto e quindi disvelamento inatteso. Ricordo che una volta guidavo lungo una provinciale del Nord Italia, e sul ciglio della strada, dopo una curva, è apparsa una pompa di benzina in disuso: i distributori di carburante, ormai vuoti e sventrati, erano vecchi di almeno mezzo secolo, e il tettuccio e la cabina del benzinaio erano completamente in legno! La tentazione era quella di tornare indietro al primo svincolo per fare inversione, ma ero in ritardo sulla tabella di marcia e ho dovuto rinunciare per proseguire il viaggio. In Campania non ho mai più incrociato nulla del genere, ma di certo non mancano stazioni di servizio abbandonate qua e là sul territorio: qualche anno fa, nelle campagne irpine, ci siamo fermati a fotografare una pompa di benzina con bar annesso, entrambi dismessi e deserti (link all’articolo).
Stavolta viaggiavo da solo nel Casertano, e all’inizio e alla fine di una giornata esplorativa ho sostato in ben due stazioni di servizio abbandonate. La prima, nei pressi di Carinola, non riportava più neppure l’insegna del marchio originario. Distributori spariti, tutto distrutto. L’unica scritta rimasta, sul casotto del benzinaio, era quella della “chiamata notturna” sopra il campanello, forse risalente a un’epoca in cui il self service non era ancora prassi diffusa. Anche l’interno della casupola, completamente devastato.
La seconda delle due stazioni di servizio abbandonate, nascosta tra le frasche sul fianco di una statale nei pressi di Calvi, recava invece ancora in bella vista il marchio Esso, impresso sia su una cabina esterna, sia sulla tettoia della stazione di servizio. L’ho raggiunta quando ormai il sole tramontava: inutile ricercare l’effetto di aggettivi suggestivi per incorniciare a parole la scena – a tale scopo parlano le foto. La dismissione, qui, doveva essere più recente: un tempo sufficientemente lungo, comunque, da far sì che i distributori fossero ormai scoperchiati. Mai avrei immaginato di poter scoprire come è fatta una pompa di benzina al suo interno, dall’elettronica di chip e schede alla meccanica di rulli e valvole!
Le stazioni di servizio abbandonate esercitano un fascino particolare. Sarà perché, in quanto spazi di transito privi di un’identità socialmente definita e di relazioni antropologiche, sono dei nonluoghi nel vero senso del termine (ovvero quello inteso da Marc Augé, e troppo spesso frainteso). O forse sarà perché in una piccola porzione di suolo risalta quel contrasto tra la funzione pratica annunciata da cartelli, insegne e strumenti (che dopo qualche decennio hanno già un sapore vintage) e l’assoluta inservibilità che hanno nel presente una volta caduti in disuso. O ancora, sarà per la frequenza con cui ciascun individuo che possegga un veicolo ha attraversato decine di luoghi equivalenti, prima di scorgerne una copia sbiadita e, per così dire, spenta. Anche per questo la luce crepuscolare sembra offrire la cornice ideale per una simile visione.
Tipologia: stazioni di servizio
Stato: dismesse
Zona: Casertano
Accessibilità: senza impedimenti
Durata della visita: pochi minuti
Aggiornamento: marzo 2023