In Campania non si scia più: la seggiovia abbandonata


A vederlo così, verrebbe il dubbio che l’impianto sia semplicemente fermo per la stagione primaverile, che ha ormai sciolto gran parte della neve. Ma la sentenza di Google non lascia spazio a dubbi: chiuso definitivamente. E che si tratti di una seggiovia abbandonata lo conferma un altro social, giacché su Tripadvisor le ultime recensioni risalgono all’agosto del 2016. A giudicare dai commenti, sembrerebbe un vero peccato: le reazioni degli ultimi utilizzatori del trasporto su fune testimoniano una vista panoramica non comune e un’esperienza nell’insieme particolarmente godibile, anche senza neve al suolo e senza sci sotto i piedi. L’altra faccia della medaglia, la lentezza percorso: dai racconti di vecchi frequentatori del luogo abbiamo saputo che la salita durasse un’eternità!

 

Il motivo della dismissione, un contenzioso amministrativo tra gli enti pubblici, detentori dell’area, e i proprietari e realizzatori della struttura ricettiva e sportiva: inaugurato all’inizio degli anni ’70, l’impianto di trasporto a fune ha vissuto un boom di turismo per due decenni, e sulle relative piste da sci è stata persino ospitata una gara internazionale di slalom femminile. Quindi l’epilogo ufficiale nel 2017, con la fine dei giochi: niente più sistema di risalita e conseguente inservibilità dell’unica stazione sciistica in Campania. Di fatto, pertanto, non si tratta soltanto di una seggiovia abbandonata, bensì di un intero comprensorio sciistico che ha cessato di esistere.

 

A quota 1400m, dove termina la seggiovia che parte da valle (1100m circa), una rilassante pista azzurra è ormai inutilizzata, insieme ad un rifugio-ristorante molto apprezzato dai turisti. Di qui partiva una seconda seggiovia, che alla stessa (non) velocità raggiungeva la cima toccando quasi i 1700m, conducendo ad una pista rossa e una pista nera, oltre che ad un secondo rifugio, un belvedere ed una struttura ludica per bambini. Spingendosi fino all’altro versante della montagna, si raggiunge il Costone Ovest, famoso per il panorama sul Tirreno, che offre il raro, se non unico privilegio di sciare con vista sul mare.

Per un adulto, il biglietto singolo per la prima seggiovia costava 7 euro; il comprensorio, per arrivare in cima, 10 euro. Oggi la salita non ha prezzo, perché non esiste più: infatti, i commenti online più recenti lamentano la situazione penalizzante per il turismo e la desolazione di un luogo che potrebbe avere tutt’altro valore. Noi, accompagnati dalle fondatrici dell’Associazione PLP (Pessoa Luna Park) alla scoperta di questa seggiovia abbandonata, abbiamo reagito con meno sconforto, se non altro per l’anomala fascinazione che ci suscita la contemplazione dei resti inerti della vita che fu.

 

Siamo rimasti a valle e abbiamo dovuto ugualmente constatare il silenzio e la solitudine di quest’area. La biglietteria, ormai serrata da cinque anni, è in buono stato di conservazione e ancora espone i cartelli informativi di una volta. Le grosse ruote e le funi metalliche sono ferme, mentre i cavi terminano nella cabina di manovra, anch’essa ben chiusa salvo una finestra da cui è possibile sbirciare. Lungi da qualsiasi propensione al trekking estremo, ci siamo limitati a percorrere qualche metro per fotografare le vecchie sedie del classico colore nero e arancio, anch’esse ormai immobili. Proprio la staticità di un sistema a rotazione continua acuisce il clima di desolazione e di fine: l’ultima sensazione prima di lasciare questo luogo.


Categoria: impianti sportivi e ricettivi
Tipologia: seggiovia e stazione sciistica
Stato: dismessi
Anno di abbandono: 2017
Dintorni: poco popolati
Accessibilità: libera
Estensione: 700m verso l’alto
Aggiornamento: aprile 2021

Condividi su: