Il solitario, romantico lavoro del casellante ferroviario


La Campania, tra le sue infrastrutture dismesse, nel settore trasporti conta attualmente 14 ferrovie soppresse o in disuso: ai margini di queste linee estinte sono rimaste file di vecchie stazioni che compongono un mosaico di edifici ferroviari abbandonati. Tuttavia, anche lungo i binari ancora riscaldati dal passaggio di treni merci e passeggeri, si possono trovare stazioni non più in servizio e chiuse, oppure case cantoniere ferroviarie lasciate al loro destino perché non più utili al traffico o, più spesso, perché non più al passo con il progresso tecnologico. Così, in un punto in cui l’antica linea Benevento-Avellino interseca la Provinciale 88, nei pressi di un passaggio a livello abbiamo ritrovato un casello ferroviario abbandonato, dove non è più necessario l’intervento manuale di un operatore in ragione dell’automatizzazione delle barriere stradali.

Ferrovie e stazioni abbandonate in Campania - casello abbandonato Benevento-Avellino

DERIVA – L’edificio è chiaramente disabitato da decenni: le piante ne hanno ormai inghiottito le superfici esterne, mentre la polvere e la muffa ricoprono le stanze di entrambi i piani di cui si compone la casa. Come ogni vecchio casello ferroviario, anche questo presenta un livello inferiore destinato al soggiorno e ad un locale tecnico, mentre al piano di sopra si trovano le camere da letto, dove dormiva il casellante con la sua famiglia. A riprova, abbiamo ritrovato un vecchio giocattolo che doveva appartenere al figlio dell’operatore del casello ferroviario abbandonato. Per il resto, non resta molto dell’arredamento originario: una poltrona, un caminetto, qualche immagine alla parete.

 

BREVE STORIA – I caselli ferroviari sono edifici risalenti per lo più al secolo scorso e si trovano lungo quelle ferrovie otto-novecentesche che, prima dell’automazione, avevano bisogno dell’intervento manuale del casellante per sorvegliare e gestire in sicurezza punti di passaggio delicati come incroci, bivi e deviatoi. L’evoluzione tecnologica dei mezzi di segnalazione e comunicazione ha reso superflua l’esistenza di molti caselli: a partire dalla seconda metà del Novecento la gran parte di essi è stata abbandonata. Il casellante doveva persino pagare un affitto per alloggiarvi, nonostante le sue funzioni fossero cruciali per sorvegliare la regolarità e la sicurezza della porzione di linea di sua competenza.

La figura del casellante, isolato in un luogo di passaggio e lontano dalla vita urbana, senza dubbio esercita un proprio fascino evocativo, che ha avuto effetto anche sull’immaginario artistico e letterario: si ricorda la novella ottocentesca di Gerhart Hauptmann, Il casellante Thiel, nella quale l’intreccio dei binari, ogni giorno davanti agli occhi del protagonista, ne rispecchia in qualche modo i tortuosi percorsi psichici, simili alla trama dei “neri binari che correvano paralleli, assomigliando nell’insieme ad un immenso reticolo di ferro il cui fitto groviglio si assottigliava in un punto dell’orizzonte”.


Categoria: infrastrutture
Tipologia: casello ferroviario
Stato: abbandonato
Zona: Irpinia
Dintorni: isolato
Aggiornamento: aprile 2021

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