Scarti del progresso: la draisina ferma e la stazione dismessa


FERROVIE SOMMERSE – Entro lo sterminato terzo paesaggio che si sedimenta tra gli scarti delle città e ai loro margini, esiste una rete di strade ferrate fuori servizio e stazioni dismesse che è un vero e proprio mondo a sé. In passato ci siamo messi sulle tracce della storica linea Sicignano-Lagonegro, da noi definita ‘cimitero ferroviario’ per la quantità di fermate inattive disseminate lungo il percorso. Ma anche il versante settentrionale della Campania conserva i resti di tratte soppresse: sulla Bosco Redole-Benevento, un segmento della linea Benevento-Campobasso sul quale la circolazione fu sospesa per deficit strutturali, tra le diverse fermate-fantasma merita una visita stazione di Morcone, che rispetto alle altre conserva rilevanti spunti d’interesse.

VETTURE STORICHE – Su tutti spicca la piccola vettura di servizio delle FS, una draisina ferroviaria a motore parcheggiata poco lontano dagli edifici della stazione, lungo un binario morto. La forma squadrata e compatta, la carrozzeria arancione arrugginita e le massicce ruote metalliche raccontano un’industria dei trasporti d’altri tempi. Sulle fiancate si legge ancora il codice del modello: CK 6034. All’interno non è stato facile trovare posto per il sottoscritto (187 cm), ma nemmeno una persona di bassa statura ci si può muovere con agio. Le sedute in legno, alcuni vecchi attrezzi da lavoro, quel che resta dei comandi e del cruscotto (qui altre foto), tutto profuma di antiquariato. Il contachilometri segna più di 200mila km percorsi, e promette una velocità massima di 240km/h (!). Di contro, un messaggio lasciato a mano ammonisce di non fidarsi troppo dei freni!

 

Le draisine erano veicoli ottocenteschi simili a biciclette ma prive di pedali. La loro evoluzione ad uso ferroviario fu rappresentata da carrelli a propulsione muscolare, ossia a mano (con una leva) o a pedali, e servivano al trasporto del personale e per l’ispezione dei binari. Con l’introduzione di draisine a motore l’utilizzo incluse il trasporto di oggetti di piccole e medie dimensioni e la manutenzione delle strade ferrate. Molti dei veicoli adoperati dalle Ferrovie dello Stato erano di produzione FIAT.

LA STAZIONE ABBANDONATA – La stazione di Morcone fu inaugurata nel lontano 1882 come fermata principale della Benevento-Campobasso, ed è impresenziata dalla fine del secolo scorso, anche come semplice scalo merci. L’orologio è fermo e segna da un lato le 4:20, dall’altro le 12:19. L’edificio centrale, dov’erano collocati la sala d’aspetto per i passeggeri, gli uffici e i locali di servizio, si presenta ancora in discrete condizioni e ben chiuso. Ai due lati sono visibili altri corpi di fabbrica: una torre dell’acqua, un magazzino merci, un fabbricato per i ferrovieri e un deposito locomotive, attualmente murato ma ancora accessibile da un lato: al suo interno conserva rifiuti e resti di vecchi materiali, mentre sopra la cornice di una porta si nota un’antica scritta “Morcone”.

 

La strada ferrata è ancora armata ma ormai inutilizzabile per il cattivo stato di manutenzione. Lungo i due binari principali e i due tronchini sono perfettamente intatte le colonne idrauliche, un tempo utili a rifornire d’acqua le locomotive a vapore.

FANTASMI DEL PROGRESSO – Dall’alba della modernità industriale, le infrastrutture adibite al trasporto devono adeguarsi alla costante accelerazione dei ritmi di produzione e mobilità e, dunque, devono stare al passo con l’incedere impietoso del progresso tecnologico. In tal senso, l’intera ferrovia Benevento-Campobasso non è mai stata competitiva sul territorio per l’eccessiva lentezza della circolazione. In particolare la tratta Bosco Redole-Benevento ha pagato il prezzo delle sue strutturali carenze tecniche e della concomitante crescita del trasporto su gomma, che dapprima causarono la riduzione della velocità massima a 30 km/h, e quindi la definitiva soppressione del collegamento: ma a quel punto, ormai, due soli treni correvano su quei binari.

FETICCI DEL TURISMO – L’unico destino possibile per i rottami della modernizzazione (quando non divengono rifugio di fortuna per bisognosi) resta il riciclo turistico, il cosiddetto spettacolo delle rovine. Così la stazione di Morcone ha salutato in occasioni speciali il passaggio dello storico treno a vapore Sannio Express, una riproduzione della tecnologia vintage offerta al godimento dei curiosi e dei nostalgici. Il più recente omaggio al passato di questa tratta ferroviaria sembrerebbe risalire al marzo del 2019. L’ultima sosta morconiana delle carrozze storiche Centoporte e Corbellini, trainate dalla locomotiva diesel D.345, è invece datata luglio 2018: da allora la stazione di Morcone non ha più ospitato riproduzioni posticce della storia. Ad oggi, qui non resta altro da vedere che reliquie arrugginite, immobile e mute, ma che di certo hanno più da dire di un finto, luccicante treno a vapore ricostruito.  

 

LE ALTRE STAZIONI ABBANDONATE – Non molto distante, abbiamo visitato un vecchio casello ferroviario posto sulla Benevento-Avellino. Lungo il ‘cimitero ferroviario’ Sicignano-Lagonegro abbiamo esplorato la piccola fermata di Pertosa e la stazione di Petina. Nel Cilento si trova invece un ponte ferroviario abbandonato. Le fotografie senza racconto di altri binari e stazioni fantasma della Campania sono in questo album.


Tipologia: stazione ferroviaria
Stato: soppressa
Zona: Beneventano
Accessibilità: libera
Visita: piacevole
Aggiornamento: aprile 2022

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